L'aggiunta di una nuova porta, eventualmente sostitutiva di quella predefinita *22*, ha lo scopo di ridurre la possibilità di violazione del servizio SSH esposto su Internet.
Pertanto, le operazioni descritte sono orientate alla configurazione del servizio rispetto all'interfaccia di rete esposta sulla rete considerata ostile, in particoalre Internet.
Le indicazioni per l'abilitazione SELinux di porte SSH alterative sono riportate anche nel file di configurazione del servizio di OpenSSH `/etc/ssh/sshd_config`:
[shell,sh]
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# If you want to change the port on a SELinux system, you have to tell
# SELinux about this change.
# semanage port -a -t ssh_port_t -p tcp #PORTNUMBER
L'output mostra che risultano attive due zone: _FedoraWorkstation_ e _libvirt_. La prima è associata all'interfaccia di rete fisica *enp3s0*; la seconda all'interfaccia virtuale *virtbr0* (bridge) definita dal virtualizzatore per le connessioni fra macchine virtuali.
Il caso d'interesse è evidentemente quello che consente l'accesso SSH da Internet, ovvero, in questo caso, all'interfaccia di rete fisica *enp3s0*.
La zona attiva su quest'interfaccia, _FedoraWorkStation_ prevede già l'apertura delle porte di valore uguale o superiore a 1025 e, quindi, della porta scelta *2222*.
Se la zona attiva sull'interfaccia esterna non prevedesse già l'apertura della porta d'interesse, provvedere all'apertura con i seguenti comandi.
La configurazione del servizio SSH di OpenSSH è normalmente definita nel file `/etc/ssh/sshd_config`. Il numero di porta d'ascolto per le richieste di connessione si imposta con il parametro `Port`; questo parametro può essere utilizzato più volte per attivare altrettante porte d'ascolto.
NOTE: Quando si imposta una porta diversa da quella predefinita (*22*), quest'ultima non è più attivata, a meno di aggiungere esplicitamente l'importazione `Port 22`.
A partire da OpenSSH v8.2 è possibile definire porzioni di configurazione in file dedicati che il programma _sshd_ può incorporare nella configurazione principale mediante la paraola chiave _Include_. Nel file di configurazione principale è presente la dichiarazione
Quindi, piuttosto che modificare il file di configurazione principale, conviene creare un file dedicato, ad esempio `/etc/ssh/sshd_config.d/alternate_port.conf` con il seguente contenuto:
Per il sistema operativo Fedora, e presumibilmente per altri basati su _systemd_, è presente una specifica configurazione per il servizio _sshd_. Non mi è ancora chiaro se e quando va impostata. Probabilmente tale configurazione entra in gioco quando si utilizza il super-demone Internet di _systemd_ invece del listener di _sshd_.